“L’Uomo Meccanico” è la colonna sonora del cine-concerto del film muto omonimo (Ita-Fra 1921).
La pubblicazione avviene dopo il successo della lunga tournée del 2019, realizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna e col supporto di Bologna Città della Musica UNESCO, che ha visto i bolognesi impegnati su tutto il territorio nazionale ed all’estero.
Diversi gli appuntamenti significativi in cui il cine-concerto è stato presentato, tanto nell’ambiente del circuito musicale quanto in quello cinematografico, e prestigiose le collaborazioni.
Si segnalano la presentazione de “L’Uomo Meccanico” all’interno del Pesaro Film Festival, la partecipazione alla rassegna “Balletti Meccanici” prodotta dal Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, la serata inaugurale del Soundscreen Film Festival di Ravenna (in cui la band ha anche avuto la possibilità di suonare insieme al regista Abel Ferrara), le tappe di Brescia e Pisa, in collaborazione con l’Università di Brescia e l’Università di Pisa, nonché, tra le date all’estero, la serata conclusiva del festival “Les Rencontres du Cinéma Italien”, realizzato col finanziamento dell’Istituto Italiano di Cultura di Lione e che in passato ha ospitato le sonorizzazioni realizzate da gruppi italiani quali Massimo Volume, Julie’s Haicut e Giardini di Mirò.
Musicalmente, “L’Uomo Meccanico” si presenta come una lunga suite senza soluzione di continuità, in cui la band esplora ed approfondisce gli elementi più sperimentali della sua produzione.
Si passa agevolmente dal post rock alla psichedelia, dal noise ad echi classicheggianti docecafonici ed esatonali ispirati dallo studio delle avanguardie storiche dei primi del ‘900.
La sonorizzazione è nata all’interno del Progetto Soundtracks 2018, sotto la direzione artistica di Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) e Stefano Boni (Museo del Cinema di Torino), mentre il tutor di riferimento è stato Nicola Manzan.
La produzione vede il coinvolgimento della band dog-core bolognese Cani dei Portici: Demetrio Sposato (batteria) con la sua Koe Records e Claudio Adamo (chitarra), produttore tecnico dell’intero lavoro (record-mix-master).
IL FILM
"L'Uomo Meccanico" è un film muto prodotto dalla Milano Films nel 1921. Autore e interprete della pellicola è il francese André Deed (noto in Italia come Cretinetti).
"L'uomo Meccanico" è il primo film di fantascienza/horror prodotto in Italia ad oggi disponibile (il più antico “Il Mostro di Frankenstein” del 1914 risulta perduto), seppur in versione mutilata.
La pellicola, infatti, era andata perduta e solo negli anni '90 la Cineteca di Bologna è riuscita a restaurare un lungo frammento proveniente dall'ultima bobina rimasta al mondo, rinvenuta nella Cinemateca Brasileira di San Paolo.
“L’Uomo Meccanico” è per questo poco conosciuto, sebbene rappresenti una tappa molto importante del cinema italiano. Si tratta della prima pellicola italiana ed una delle prime al mondo ad affrontare il tema dell'automa ed a mostrare la scena dello scontro tra un mostro meccanico buono ed uno cattivo, anticipando di gran lunga temi sviluppati dalla fantascienza posteriore, nonché un certo immaginario “mecha” giapponese.
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